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      Finalmente asserisce, che un corpo immerso nell'acqua non contrasta con tutta l'acqua, che vi sta sopra, ma con quella solamente, che al moto del corpo immerso si muove, la quale di esso corpo non è maggiore; e perchè stima, che l'istessa dottrina fosse da applicarsi alla librazione dell'argentovivo, dice che doverebbe esso ancora contrastare con tant'aria, quanta è la sua mole, e che non potrebbe preponderare giammai. A tutte queste obbiezioni soddisfece ampiamente il Torricelli, con una sua lettera de 28. Giugno del medesimo anno 1644. in questa guisa.
      [vedi figura 02.png]Tengo per superfluo rispondere alle sue tre obbiezioni intorno alla mia fantasia della resistenza apparente nel fare il vacuo, perche spero, che a lei medesima saranno sovvenute le soluzioni, dopo scritta la lettera. Quanto alla prima io rispondo, se VS. quando induce la lamina saldata, che copre la superficie della catinella, la induce di maniera, che ella tocchi l'argentovivo della catinella, che quello innalzato del collo del vaso resterà come prima sollevato, non per lo peso della sfera aerea, ma perche quello della catinella non potrà dar luogo. Se poi VS. indurrà quella lamina, sicche ella pigli dentro anche dell'aria, io domando, se quell'aria serrata dentro, VS. vuole, che sia nel medesimo grado di condensazione, che l'esterna, e in questo grado l'argentovivo si sosterrà come prima, per l'esempio che darò adesso della lana, ma se l'aria, che VS. include sarà più rarefatta dell'esterna, allora il metallo sollevato descenderà alquanto; se poi fosse infinitamente rarefatta, cioè vacuo, il metallo descenderebbe tutto purche lo spazio serrato lo potesse capire.


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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze
1715 pagine 166

   





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