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      Solo l'uomo destinato a liberamente perfezionarsi reca in se stesso il principio della sua perfezione, e non ne patisce uno estrinseco. I popoli barbari, nel petto de' quali dormiva quel principio, ebbero mestieri dapprima della unità materiale, a conseguire l'ordine; ma l'unità fu imposta dalla mano di un uomo, non germinò dalla loro ragione, perciò fu forestiera, e l'ordine bastardo. Ma la ragione di que' popoli contristata viveva: si mosse, progredì, e nell'ora della sua rigenerazione, investì la unità materiale, e coll'arma dell'analisi la disciolse; e si avvide, che gli elementi di che si componeva non era il popolo, ma un uomo: allora la coscienza della individualità creò la unità morale. Adunque nel comune de' popoli questo è il processo delle loro condizioni sociali; unità materiale, analisi, unità morale.
      L'unità morale nasce dalla coscienza delle parti, le quali formano tutto il corpo sociale. Queste sono al tutto vive, perchè scienti; sono fortemente agenti, perchè libere; sentono e palpano la propria individualità nell'azione in che si perfezionano. E poichè l'azione, avvegnachè incominciata, include il germe del bene in che si termina; non essendo il bene delle parti che nella unità morale, l'azione loro è la composizione di questa unità. Questa, a mo' di dire, evapora dalla ragione degl'individui, è amata perchè propria; e quando si addensa nella coercizione delle leggi, è ragionevolmente rispettata. I Greci e gl'Italiani furono i soli, che nel principio della vita sociale, prevenendo la materiale unità, si misero all'opera di conseguirne una morale, perchè ne sentirono gli elementi in se stessi.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





Greci Italiani