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      Il vincolo che legava il vassallo al Vescovo era più morale che materiale. Chi si era fatto servo di una Chiesa per amor di Dio, curvava il dorso sotto la mano episcopale men per timore, che pel pensiero di superne retribuzioni. Perciò cominciando a divenire Vescovi e preti men che uomini, il vassallo incominciava a levar la fronte, a vedere, se non altro, di qual febbre infermassero i lor padroni: e l'idea religiosa ammogliata alla persona del Vescovo doveva a poco a poco ecclissarsi, allentarsi il vincolo di suggezione, e sorgere ne' vassalli il pensiero di trovar qualche altra via di salute eterna a trarsi fuori del feudale servaggio.
      Era in piedi il Monachismo, che come impronto censore vegliava l'indisciplinato clero. I Monaci di S. Benedetto (non ve n'erano altri) erano ricchissimi, tra per donazioni pietose, e per la solerte cura che avevano presa delle abbandonate campagne. L'agricoltura da essi rilevata fu più pronta rimuneratrice delle loro fatiche, che la religione de' popoli ammiratrice delle loro virtù. Eran ricchi quando si appresentarono alle porte delle Badie i primi oblatori; imperocchè il frutto della fatica fu presto ed abbondante. L'esuberanza delle ricchezze doveva a poco a poco snervarli, far loro cadere dalle mani la marra e la zappa, sostituire alle placide cure de' campi l'ambizione delle corti. Ma fortunamente i monaci formavano corpo disciplinato di severissimi canoni; ed il rappresentare al di fuori la Badia non era ufficio di tutti, bensì del solo Abate.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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