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      Fu poi crudele il partito che prese Milano verso la infortunata Lodi, la quale mise una grande pietà negli animi di tutti, per la iniquità dei destini a cui la condusse quella prepotente città. Toccammo innanzi del come espugnata Lodi da' Milanesi, fosse stata distrutta, e ridotti gli abitanti in sei divise borgate a rodere un durissimo freno. Vedemmo anche come giurassero fedeltà a Federigo col consenso di Milano. In que' tempi di preparazione a grandi difese Lodi era stecco negli occhi ai Milanesi; legata per sagramento all'Imperadore, dolentissima della miseria de' suoi casi, non dubitavano, che al primo spuntar di vessillo tedesco avrebbe levato il capo, stesa la mano a Pavia, colta occasione di vendetta. Anche la ragion del sito, in cui giaceva Lodi, teneva sempre in ombra e sospetto i Milanesi: locata sull'Adda fra le nemiche città di Pavia e di Cremona, poteva da queste nella prossima guerra co' Tedeschi, ricevere forza ed ardire a ribellare. Per la qual cosa il segreto disegno del Consiglio in Milano si era quello di slocare al tutto i Lodigiani da quel paese, e cacciarli altrove. Incominciarono dunque i Consoli a recarlo ad effetto nel gennaio del 1168, imponendo legge a tutti i Lodigiani dall'età di quindici anni sino a cento di giurare sopra i Vangeli, tenersi paratissimi a fare ogni loro comandamento e quello che loro venisse imposto da Milano. Quelli si piegarono alla dura legge, ma chiedevano che nel sagramento a farsi concedessero porsi la clausula: salva la fede giurata all'Imperadore, a cansare un'aperto spergiuro.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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