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      Ricordi il lettore di questi indegni discepoli di Cristo, che li troverà appresso artefici di scellerata scisma. Spedì Legato a Federigo Rolando Cancelliere di S. Chiesa, del quale basta per ora solamente accennare, che fu poi Alessandro III, e Bernardo del titolo di S. Clemente. Ottima deputazione: Rolando era l'Ildebrando del XII secolo. Recavano questi una lettera di Adriano all'Imperadore, e molte preghiere, perchè non volesse contristare la Chiesa. Incominciava il Papa in quella epistola a lamentare la sagrilega ribalderia commessa contro quell'Arcivescovo di Svezia, il quale ancora languiva nella prigione, violentemente dirubato di ogni sua cosa, e minacciato anche di morte dai ladroni, che gli snudarono in faccia le spade. «Lui serenissimo Imperadore alcerto non ignorare cotanta scelleranza recata dalla pubblica fama nelle più remote parti del mondo, e non toccargli l'animo pure un pensiero di giusta vendetta, armato com'era di quella spada, che la divina providenza gli aveva dato a severa punizione dei tristi. Così lui sonnacchioso, ed ignavo, dormire in petto ai colpevoli fino il rimorso dell'enorme sagrilegio, non essendo stata pena, che lo avesse loro svegliato. Non sapere donde la causa di quel suo infingersi o non curare: aver bene ricercato il proprio animo, e non aver trovato scrupolo di coscienza che lo accusasse offensore dell'imperiale decoro; anzi sentir dentro una voce, che gli ricordava lo sviscerato amore che sempre aveva portato a lui come a cristianissimo Principe, ed a carissimo figliuolo.


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Storia della Lega Lombarda
di Luigi Tosti
Tipi di Monte Cassino
1848 pagine 398

   





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