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      Così la furia dei partiti era, pel momento, contenuta dal nuovo dominatore, e la conversione di tutti i diritti di proprietà era legalmente ratificata. Ma Napoleone menò a compimento anche un'altra grande opera politica, alla quale ha collaborato tutta intera la storia di Francia: mercé sua, la rigida unità statale della nazione fu un fatto compiuto. Il tedesco guarda con antipatia una nazione, per la quale il nome di provincia suona, su per giù, sinonimo di stupidità e limitatezza. Noi osserviamo il carattere proprio di Parigi, la quale, nella sua mobilità turbinosa, pure per cinquecento anni si è serbata così portentosamente fedele a sé stessa; la città che nel medioevo era già un giardino di amore e l'albergo di tutti i dolci peccati e, ciò non ostante, era nello stesso tempo la lizza di tutte le grandi idee scotitrici del mondo; cotesta eterna vicenda di magnanimità e di sfrenata cupidigia, cotesta vita d'infaticabile lavoro e di godimento infaticabile, che pure non ha mai conosciuto la benedizione ricreatrice del lavoro, la libertà tranquilla e la contentezza; e scotiamo il capo domandando a noi stessi, se è vero che solamente un grande popolo ha potuto tollerare la dittatura di una città siffatta. Ben di rado noi apprezziamo, al giusto valore, di quali inestimabili benefizi la Francia è debitrice al dominio della sua capitale: la forza gagliardamente aggressiva dello stato, la fusione di tante stirpi di diversa natura in una nazione coniata recisamente nel suo peculiare carattere.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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