Pagina (41/597)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'arte rifugge dagli stati manovali. Gli edifizi eretti dall'imperatore, massicci, pretensiosi, ma senza grazia e nobiltà, ricordano le costruzioni del cadente impero romano. Perfino sotto l'imbronciata signoria di Cromwell poté fiorire un Milton: invece a capo della poesia dell'impero è l'eroe della chiarezza corretta, della nuda prosa, Fontanes. Ciò che forse, come fa la schietta poesia, attira l'anima in un lontano albeggiamento, ogni cosa profonda, infervorante, anelante, scade in vaga ideologia nell'espressione assegnata di quest'arte cortigiana, tutta regole ed etichetta. Mentre in Germania la giovine poesia romantica arrischia i suoi voli ardimentosi, nell'impero francese vige soltanto quella tradizionale soggezione letteraria, che si fa devotamente misurare dall'accademia la lunghezza delle composizioni, e ammira doverosamente l'orribile seccaggine di Boileau. Perciò madama di Staël vive in esilio, e lo stesso Chateaubriand all'ultimo non può più respirare l'aria del dispotismo, mentre i poeti di corte fanno a gara coi senatori e coi consiglieri di Stato a chi riesce meglio a ruere in servitium, a chi con più banali piaggiamenti sa dire, che è tempo di éterniser l'ère de la gloire. Un solo artista, veramente significativo, impregna la propria opera con lo spirito del primo impero: qualche cosa della pretensiosa gloria della grande armata echeggia nell'armonia sonora di Spontini, rullante come tamburi.
      Come il consiglio di stato è il centro organico dell'amministrazione, l'università è dell'istruzione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





Cromwell Milton Fontanes Germania Boileau Staël Chateaubriand Stato Spontini