Pagina (178/597)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La rabbia contro la Prussia e il linguaggio dei feudali di Potsdam, e quella frivola civetteria che con la glorificazione del genio mira insieme a mettere in mostra il proprio genio, cavarono al poeta l'odioso "Libro di Le Grand". Solo la perfetta assenza di carattere e di pensiero della corte di Vienna spiega l'enimma, come mai al poeta radicale si sia associato, secondo, il signor di Zedlitz: il panegirista sfegatato del principe di Metternich intrecciò una corona funebre al córso, e vi aggiunse l'idolatria pei francesi. Fu anche più notevole il fatto, che la stessa letteratura amena, che è impolitica per natura, s'iniziò al culto di moda: innumerevoli novellisti e lirici, come per esempio Guglielmo Hauff nel libro Bozzetti dell'imperatore, glorificarono senza secondi fini l'eroismo imperiale.
      Anche in Germania la leggenda napoleonica ebbe séguito specialmente nel popolo. Noi pure avevamo i nostri veterani napoleonici: l'esercito sassone vantava come sua gloria suprema la giornata della Moscowa, e il bavarese la campagna del Danubio del 1809. Chi visita le antiche case franche del nostro mezzogiorno si abbatte in una quantità innumerevole di ritratti dell'imperatore, e qua e là, nelle regioni anteriori dell'antico impero d'Austria, in qualche figura dell'arciduca Carlo e della battaglia di Stockach, ma non incontra quasi in nessun luogo una vecchia immagine di Blücher o di Stein. Una volta in una locanda di campagna nell'alta Selva Nera io vidi una figura ingiallita di venti anni prima, di quelle vendute nelle fiere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





Prussia Potsdam Le Grand Vienna Zedlitz Metternich Guglielmo Hauff Bozzetti Germania Moscowa Danubio Austria Carlo Stockach Blücher Stein Selva Nera