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      E ora la dinastia amica della nobiltà era caduta, e immediatamente, per la prima e l'ultima volta nella storia di una grande potenza europea, si era fatto avanti il ceto medio e aveva preso tutto intero per sé il possesso dell'ordine costituito. In che modo la borghesia ha sostenuto la prova? Non solo dimostrò qualità molto meschine nel governo dello stato, ma rivelò, per giunta, una rozzezza di egoismo di classe, che fece degnamente riscontro con le più vili aberrazioni dell'antica albagia nobilesca. La borghesia francese non rintuzzò affatto l'opinione radicata in tutte le colonie, che un governo mercantile è la più misera e pusillanime forma di sgoverno; e Luigi Filippo ribadì ancora una volta, che il ceto medio è incapace di una politica estera ardita. Un liberale non si decide facilmente a consentire in un giudizio di tal fatta; ma dopo un lungo periodo di apologia di sé stesso destituita di ogni senso critico, il liberalismo oggi ha l'impellente bisogno di un freddo esame di coscienza; e noi abbiamo il dovere di valutare con la più rigida misura la morale politica dei partiti borghesi. Non è affatto un caso, se proprio gli aderenti a cotesto indirizzo si sono in ogni tempo riputati i più nobili e i migliori uomini della nazione; ma se volessero essere ciò che affermano di essere, non starebbero essi in mezzo ai partiti, ma al disopra dei partiti.
      Volete mantenere sulle classi medie il giudizio che, espresso una volta da Thierry, è passato come un domma nella dottrina liberale?


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





Luigi Filippo Thierry