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      , di condurre a Parigi con le baionette austriache il giovine despota. Ma la minaccia ebbe effetto; e il ministero Périer curò con santo zelo il ristabilimento dell'"ordine". Il re sentiva quanto poco il suo posato regime fosse atto a offrire al popolo quell'entusiasmo, di cui abbisogna qualunque governo. In tale imbarazzo, andò a dar di capo in un rimedio singolare che, triviale come è, non si descrive se non con frasi ironiche: egli spiegò una premura particolare pei ricordi napoleonici, e tentò di guarire con la cura omeopatica l'ambizione guerresca della nazione. Ma come prima i Borboni con la loro febbre di persecuzione erano riusciti soltanto a rinfocolare la leggenda napoleonica, così ora la conclusione fu, che era impossibile cacciare il diavolo con Belzebù. La colonna Vendôme fu di nuovo adorna della statua dell'imperatore, e a Boulogne fu terminato il monumento alla grande armata. L'arco di trionfo sulla piazza del Carosello ebbe i bassorilievi commemoranti la campagna più gloriosa dell'imperatore. Fu compiuto ai Campi Elisi l'arco dell'Étoile, e coperto con quelle sculture che presentano al riguardante un mondo guerriero. Più tardi il bonapartismo chiamò les actes réparateurs cotesto giocare col fuoco. Anche quando il re cercava di mostrarsi equanime con tutti i partiti, il suo mecenatismo però stimolava unicamente l'orgoglio guerresco del popolo. À toutes les gloires de la France! dice l'iscrizione su quella pinacoteca storica a Versailles, che il regale storiofilo raccolse con bello zelo.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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