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      Egli apparve in lacrime davanti al nonno; voleva marciare, correre a riconquistare con le truppe austriache l'ultima zolla di terra, che era rimasta di Napoleone al nome napoleonico. L'imperatore lo respinse, il principe finì in affanno e dolore; e il libro del legittimista Montbel descrisse ai francesi la straziante infelicità di quella giovine esistenza. Ma nello stesso tempo in cui Napoleone II voleva combattere per sua madre, i figli di Ortensia alzarono la bandiera del tricolore italiano. Per loro Maria Luisa era puramente la perfida austriaca. Il principe Napoleone invitò il papa a rinunziare al potere temporale; e fu questa l'occasione in cui il destino del suo minor fratello Luigi s'incontrò per la prima volta con quello di Pio IX: il giovine vescovo Mastai Ferretti tenne arditamente testa ai volontari. Il movimento fu domato, il principe Napoleone fu portato via da una improvvisa malattia. L'altro fratello era fuggito; e si affrettava a correre in aiuto della rivoluzione polacca, quando sulla via lo raggiunse la nuova della caduta di Varsavia. In seguito, morti il fratello e il cugino, rimase pei bonapartisti il legittimo erede del trono imperiale. Assunse il nome di Napoleone: "un grave peso", confessa egli medesimo; "ma io saprò portarlo!". La sua ambizione è ricondotta sulla Francia per le vie del radicalismo cosmopolita; perciò egli si guarda bene di assumere il contegno dispotico del cugino. Ormai per lo spazio di sedici anni il bonapartismo agita l'arma demagogica, ed esercita la sua influenza come alleato della rivoluzione.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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