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      . Le donne irrequiete dei napoleonidi ordivano incessantemente nuove congiure: i principi di Canino, i discendenti ferocemente radicali di Luciano, entrarono nelle società segrete italiane. La legge di espulsione dei Bonaparte offrì all'opposizione alla camera gradita materia a pompose esercitazioni oratorie. Il repubblicano Cremieux comparve come patrono degli esiliati, e Victor Hugo vantò:
      Io ho difeso la causa dell'esilio, la causa della gloria!". Thiers e gli altri orleanisti scontenti mantenevano con la maggior franchezza i loro rapporti in Italia coi Bonaparte. I quali rappresentavano infaticabilmente la vecchia parte, mandavano in una lettera d'effetto gli ordini e le disposizioni dell'imperatore per la tomba nella chiesa degl'Invalidi, alimentavano con piccoli doni il buon animo delle città devote della Corsica. Quando nel 1840 si minacciò la guerra, Gerolamo si offrì di snudare per la Francia la sua nota spada valorosa, con la gradita espettativa, che nessuno avrebbe messo alla prova il suo eroismo. Finalmente il re concesse al vecchio Gerolamo il permesso di un soggiorno passeggiero. Vennero col vecchio l'infaticabile agente Pietri e il giovine principe Napoleone, il quale dall'esercito wurtemberghese portò in patria un fiero odio radicale contro la Germania mezzo gotica e reazionaria. Gl'invalidi andarono in visibilio, e il vecchio generale Petit si disfece in lagrime un giorno che il giovine, il quale rassomigliava allo zio in modo sorprendente, s'inginocchiò a pregare presso il sarcofago di marmo scuro.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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