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      Comunque, noi siamo in ogni senso un popolo più austero dei nostri vicini. Il carattere di Manon Lescaut, da quando il vecchio abate Prévost lo modellò con incantevole grazia, è rimasto l'immortale figura prediletta della poesia francese; e chi, non ostante qualsiasi avversione, può misconoscere l'amabilità trasportante, l'indistruttibile freschezza di cotesta donna? Parimente, la gioventù radicale della monarchia di luglio, che si è accesa la testa a idee cupide e il cuore a immagini lascive, mostra nulladimeno alcuni tratti di sacrificio magnanimo, di eroica bravura, che fanno più difficoltoso al moralista il suo malinconico mestiere. Ma anche il giudizio più benevolo, che attribuisce il giusto peso alla peculiarità del genio nazionale, è obbligato però a confessare, che la letteratura di quel tempo, sensuale, torbida, effeminata nella sua incontentabilità messa coquettement in mostra, offre uno spettacolo desolatamente scostante. Tanto ardore sensuale e nudità sfacciata, e così poca vera e forte passione! Tante minacce sanguinose, e pure tanto terrore nell'animo! Querimonie tanto rumorose contro ogni istituzione, e neppure un accenno di quella seria coscienza riformatrice, che può sostenere il mondo vacillante e raddirizzarlo a buon fine! Chi giudicasse la nazione da tali scritti, dovrebbe disperare di lei. Tuttavia, come nelle opere dei giovani tedeschi si specchiavano solo i sentimenti di una parte della nostra nazione, parimente gli scritti del radicalismo francese non ritraggono punto per intero la vita nazionale.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





Manon Lescaut Prévost