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      Un'altra ragione consiste nel carattere meno egoistico delle nostre classi medie. Il nome tedesco Bürgerthum è un nome onorifico; talmente che quando il comunista da noi intende d'ingiuriare i borghesi, è costretto a pigliare in prestito dai francesi l'espressione bourgeoisie, che si confà alle condizioni nostre come il pugno nell'occhio. Se raffrontiamo il poeta prediletto della nostra borghesia moderna, Gustavo Freytag, con lo Scribe, fido cantore della bourgeoisie, possiamo senza vanità ma francamente domandare, quale di queste due classi medie sia meglio dotata di forza, di chiarezza, di umanità. Tuttavia la recisa differenza era determinata dal fatto, che a quel tempo l'industria tedesca era meno sviluppata della francese. Solo alcune regioni industriali, specialmente sul basso Reno, conoscevano già la miseria delle turbe, che ricordava Lillà o Lione; e anche lì le teorie comunistiche trovarono la porta aperta. Quando poi negli ultimi cinquant'anni ebbero anche da noi incremento le industrie in grande stile, allora gli operai avevano già davanti agli occhi le dure esperienze raccolte nelle lotte sociali dei francesi.
      Si deve alle dottrine sociali rivoluzionarie la gloria di avere spinto senza reticenze e in tutta la sua asprezza sotto gli occhi del mondo sonnecchiante la crudele parzialità del sistema della libera concorrenza: il nome stesso dell'opera di Proudhon "Contraddizioni economiche o Filosofia della miseria" era possibile soltanto in un tempo di gravi mali sociali.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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