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      Ma la gioia cieca dei possidenti, la rapida ripresa degli affari, la completa indifferenza con cui era guardato ogni nuovo tratto violento del governo, non lasciavano dubbi sull'opinione del paese. Sette milioni di francesi sancirono col loro voto il colpo di stato. E l'esercito? Come mai i figli del contado avrebbero prestato la loro spada al napoleonide, se i contadini non avessero voluto l'impero?
      In luogo di attaccarsi alle particolari falsificazioni che si frammischiarono nel voto universale, conviene piuttosto all'uomo politico cogliere nel nodo vitale l'essenza di una società democratica, il significato del proverbio criminosamente abusato vox populi vox Dei. Il più duro assolutismo che conoscesse il secolo decimonono, fu fondato da una manifestazione della volontà popolare democratica. Nei primi anni si trovarono di conserva contro il nuovo sovrano presso che tutte le menti rappresentative della nazione, quasi tutti i nomi illustri dell'arte e della scienza, della politica e delle armi; nemici tutti; e con una unanimità a stento udita nella storia. Principiò un tempo, in cui i cervelli imbamboliti si adagiarono nel puro nulla del non pensare, e per le nature più nobili andò perduto quasi tutto ciò che forma per loro il miglior contenuto della vita; innegabilmente, però, le moltitudini furono per alcuni anni felici e contente. Tanto grama è l'importanza dell'ingegno e del pensiero in una età di democrazia e di economia! La rivoluzione di febbraio feriva gl'interessi della proprietà; ragion per cui le si levò subito contro un'opposizione vittoriosa.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597