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      Accanto a cotesta gerarchia delle autorità vige, come prudente concessione alle idee degli anni trascorsi, il système consultatif, la, così detta da Persigny, gerarchia della libertà, vale a dire il corpo legislativo, i consigli generali, distrettuali e comunali, che non hanno parte effettiva nel potere statale, ma sono autorizzati a manifestare di tempo in tempo il proprio consiglio alla burocrazia in nome dei possidenti. Ora, se riesce di mantenere la buona disposizione dell'esercito mercé guerre brevi e fortunate e quella delle moltitudini coi giochi e coi lavori pubblici, e di saziare fino al collo la gente istruita con l'ambiziosa servilità della fonctionnomanie e della bizza dell'oro, ne vien fuori una specie di stato affatto destituito di ogni contenuto morale, ma benissimo idoneo a serbare l'ordine e il lavoro all'interno e la potenza statale all'estero: che è, come dire, una riproduzione moderna dell'impero bizantino. Anche lì l'imperatore, una volta riconosciuto dai partiti del circo, poteva contare sopra un governo passabilmente tranquillo. Una rigida burocrazia attirava a sé tutti gl'ingegni, assicurava allo stato un'esistenza millenaria, e un movimento attivissimo alla società. Un esercito tecnicamente eccellente riportò per secoli trionfi sugli Ostrogoti e i Vandali, sui Cretesi e i Siri, sugli Armeni e i Bulgari; e se prestiamo fede a Carlyle e ad altri forti intelletti dei nostri tempi, gl'ideali di libertà del nostro secolo non sono in generale da considerarsi altrimenti, che come una specie di rosolia della modernità.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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