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      Mi parli fuori, Morny ci guarda
      , disse perplesso un deputato di saldo carattere all'Ollivier, quando costui, che era uno dei cinque, si mise a parlargli nell'aula. Ma la società colta incominciò a plaudire ai discorsi dei cinque; il "frondeggiare" e l'opporsi tornò in moda. L'imperatore e il suo Morny seguivano con cautela il cambiamento di umore del tempo; pensavano di tenere a segno l'opposizione con concessioni opportune, senza rinunziare a nessun diritto sostanziale dell'homme-peuple. Quando già, dopo la campagna d'Italia, era stata concessa un'amnistia generale, apparve di botto, completamente inaspettato, e, in verità, non punto strappato da un movimento prepotente dello spirito nazionale, ma liberamente emanato dalla decisione spontanea dell'imperatore, il decreto del 24 novembre 1860, le décret(25) sauveur, come lo chiamò il marchese di Boissy, che permetteva la pubblicità delle sedute parlamentari. Così l'essenza del corpo legislativo venne mutata d'un colpo; di un gran consiglio generale diventò una forma di rappresentanza popolare. Subito, però, il nuovo acquisto del diritto d'interpellanza fece anche manifesta l'inconsistenza di un parlamento che doveva soddisfare la nazione senza limitare il governo. La discussione delle interpellanze eccitava il popolo con la sua rettorica veemente e, in fondo, a vuoto, tormentava l'ascoltatore intelligente con l'eterna ripetizione delle idee elementari ormai trite e ritrite della dottrina costituzionale; e il rendimento pratico si riduceva a ritardare di un mese gli affari.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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