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      Dei 2379 milioni di entrate già nel 1857 erano stati spesi 877 milioni pel dipartimento della Senna. La preferenza data alla capitale diveniva visibile a distanza perfino negli affari della vita quotidiana; tutta quanta la rete ferroviaria dell'impero era essenzialmente gettata a benefizio di Parigi. Pareva inconcepibile a questa burocrazia l'idea che qualcuno potesse viaggiare altrove che da o per Parigi; e lo sa chiunque ha provato qualche volta a recarsi da Parigi a Bordeaux.
      Il sistema dell'accentramento burocratico rese ad Algeri le prove più sorprendenti della sua inettitudine all'efficacia creativa. Questa colonia, che poteva invigorirsi solo mercé lo svolgimento affatto libero delle energie individuali, era la terra votata agli esperimenti burocratici, divenuta la caricatura dell'amministrazione della madrepatria. Qui sorrideva all'impiegato la fortuna di un accentramento duplice, poiché tutti gli affari erano in primo tempo decisi nella capitale della colonia e in secondo tempo a Parigi. Nello spazio di una generazione furono saggiati e rifiutati quindici sistemi di organizzazione. Centonovantaduemila europei, ossia la metà della popolazione media di un dipartimento, vi vivevano distribuiti in 71 comuni sotto 3 prefetti, 13 sottoprefetti e 15 commissari civili, e va da sé che il governo di Parigi non aveva alcuna cognizione delle condizioni effettive dell'Algeria, non ostante le infinite relazioni inviate da un esercito d'impiegati. L'imperatore aveva ordinato l'istituzione dei tribunali indigeni, i medjlehs, e lasciato ai nativi la scelta fra i tribunali arabi e i francesi.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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