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      Noi tedeschi professiamo l'opinione avita, che, solo per eccezione e per non poterne far di meno, la fraterna opera dello stato possa mischiarsi nel libero moto delle energie economiche. Più vasti confini sono prefissi al potere statale della Francia dal cammino della sua storia, ed è innegabile che il socialismo monarchico, accanto a molti esperimenti immaturi e precipitosi, ha anche prodotto molte opere di beneficio durevole. Le sociétés de secours mutuel legarono al sistema migliaia e migliaia. Cotesta cassa di risparmio viene istituita in ogni comune, dove il prefetto la giudica necessaria; il presidente è nominato dall'imperatore. Ne crebbe il numero da 2000 nel 1852 a 4118 in 7 anni, con 534.233 soci e 23 milioni di lire di capitale. I fondi, come quelli di tutte le comunità e corporazioni, dovevano depositarsi presso le autorità dello stato: che era un passo avanti sulla via del socialismo monarchico. Gli antichi istituti di beneficenza, numerosi fin dal tempo antico in questo paese cattolico, furono quasi generalmente riordinati sotto Napoleone III; furono amministrati sotto la sorveglianza dello stato da commissioni di nomina prefettizia. Nuove istituzioni crebbero in folla: cucine pei figli degli operai, novelli ospedali e associazioni per la cura degl'infermi a casa: asili per gli operai mutilati e pei convalescenti, "affinché gl'invalidi dell'officina siano pareggiati agl'invalidi della guerra". I fournaux del principe imperiale assicuravano al lavoratore un pasto economico; le casse operaie dovevano "rifiutare il pregiudizio che i prestiti si fanno soltanto ai ricchi, e affermare la verità che una buona riputazione è una vera proprietà". La capitale aprì i bagni gratuiti e i comuni riceverono sussidi dallo stato per ottenere ai lavoratori i lavatoi a basso prezzo.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





Francia Napoleone III