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      Anche il divieto della ricerca della paternità, indetto dal crudo spirito lanzichenecco del primo Napoleone, ha certamente attenuato il numero delle nascite illegittime, e ha perciò riscosso sovente il plauso della scuola di Manchester; ma oggi uomini più seri si pongono la domanda, se quella legge draconiana non ha esacerbato i traviamenti che riescono incomparabilmente più perniciosi alla sanità del corpo e alla morale.
      La nazione francese non era più in grado di atteggiarsi a prima potenza incontestata del continente; bene o male doveva conformarsi alle condizioni di un equilibrio europeo seriamente inteso. Se il fatto dell'incivilimento pacifico del mondo può, protratto in lungo, tornare solamente in bene, tanto più un'altra conseguenza dell'arresto della popolazione in Francia move a tristezza ogni pensatore. La storia europea esordisce con l'aristocrazia popolare dei cittadini ellenici, e allora toccherà il culmine, quando l'aristocrazia popolare della razza bianca dominerà le terre di là dagli oceani. Nella grandiosa lotta mondiale, che sorge per tali questioni pregne di destini, la sorte più propizia è toccata alla stirpe anglosassone. Anche il tedesco deve guardare con balda fiducia a questo grande avvenire. Perciò si è già da tempo avuto cura, che la solerzia tedesca e l'operosità tedesca abbiano degni rappresentanti nel Mississipì e nel Yang-tse-Kiang, nel Cile come nel Giappone; e fin dal giorno di Königgrätz noi possiamo anche sperare, che nei paesi transatlantici la nazionalità e la lingua della Germania dureranno.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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