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      E l'uomo, che sa bene egli stesso l'arte del dominatore, si prostra abbagliato davanti al suo eroe, non più che come un tremebondo erudito da scartabelli al cospetto di un guerriero digrignante. Tutto è ammirato in Cesare, tutto, anche i versi: è un goffo partito preso di apologia, per cui la nostra parlata onesta usa il vocabolo weissbrennen (ardere a fiamma incandescente, col senso di discolpare).
      Soltanto pochi lettori misurano interamente l'ampio tratto che corre tra il dire e il fare; e perciò un'opera così aberrante doveva necessariamente confondere il giudizio del mondo sulle forze intellettuali dell'autore. Quando l'eroe del 2 dicembre desidera i rimedi eroici e il salvatore alla società romana malata, quando esalta lo spirito di fiducia che fondò il pieno potere dell'imperio, e lancia sguardi biechi allo spirito di sfiducia proprio delle nostre abitudini costituzionali, ebbene, allora il colpo di stato non appare più semplicemente come un fatto, ma come un principio, il principio della violazione del diritto. L'opposizione di tutti i cervelli liberi, che non fu certo messa a tacere dai discorsi cesarei del fido Troplong, fu ora violentemente disfidata, e tanto più, perché gl'impiegati ligi e compiacenti introdussero nelle scuole il parto storico imperiale. L'opposizione colse con ardore la comoda opportunità di sfogare in impertinenze contro Cesare e Augusto il corruccio contro il bonapartismo. I risultamenti scientifici di cotesta opposition d'allusion furono tapini: la santa gravità della storia castiga spietatamente ogni abuso tendenzioso.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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