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      Essi avevano bisogno di una complicazione europea per fare scivolare in porto il loro nuovo domma mezzo inavvertito dalle grandi potenze; perciò le aizzarono e incalzarono alla guerra onde Napoleone fu sfracellato. E così anche il secondo impero, come già da tempo gli spagnuoli e i polacchi, ebbe a sperimentare, che corre infallibilmente alla rovina ogni regno che si appoggia alla Compagnia di Gesù.
     
     
     
      VI.
     
      Per l'esecuzione dei disegni prescelti di politica estera, che ognuno attribuiva fiduciosamente al napoleonide, il nuovo sovrano disponeva di uno strumento eccellente, che era il miglior lascito dell'eredità della monarchia di luglio. Le vittorie africane erano per l'esercito una scuola insieme e uno sprone alla brama di gloria. Tutta l'organizzazione dell'esercito era preordinata alla guerra offensiva. In questi reggimenti senza patria, raccozzati da tutte le provincie, guidati da ufficiali scapoli, e cambianti continuamente di guarnigione, non poteva mai spegnersi lo spirito di lanzichenecco di chi vuol battersi unicamente per vedere quale è il più forte. In nessun altro esercito un generale avrebbe potuto rivolgere al comandante supremo le parole, che il maresciallo Castellane gridò all'imperatore: "Sire, l'armata si annoia: se vogliamo batterci, bisogna essere in due: su chi dobbiamo avventarci?". L'imperatore curava premurosamente questa colonna del suo dominio, e, come lo zio, vedeva nell'armata, "la vera nobiltà del nostro popolo", e nella sua storia la propria storia. Ognuno sa quanto si operò di notevole nei primi anni dell'impero per elevare l'efficienza bellica dell'esercito, quanto romore suscitarono sui campi di Lombardia i nuovi cannoni rigati, quanto a lungo il campo di Mourmelon fu ammirato come l'alta scuola della tattica, e come l'imperatore intendesse di risollevare anche la figliastra di questa armata, la cavalleria, con l'introduzione dei piccoli e focosi cavalli algerini.


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La Francia dal primo Impero al 1871
di Heinrich von Treitschke
Editore Laterza Bari
1917 pagine 597

   





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