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      La persuasione che tale applicabilità dovesse, senza eccezioni, decrescere da una scienza a quella che occupa il posto successivo nell’ordine gerarchico da lui stabilito, dalla matematica alla sociologia, l’ha condotto alla pura e semplice negazione del fatto che, tra le diverse branche specifiche di cui si compone quest’ultima scienza, ne possa esistere una adatta (come lo è di fatto l’economia politica) a compiere rispetto alle altre la funzione che ha la meccanica tra le scienze fIsiche. Tale funzione che consiste nel calcolare separatamente le conseguenze di quelle proprietà degli oggetti e fenomeni in questione che, per la loro maggiore semplicità e misurabilità, sono più facilmente accessibili ad un trattamento deduttivo e più atte a servire da punto di partenza e d’appoggio all’analisi e alla successiva determinazione delle diverse cause che; in ciascun caso concreto, fanno concorrere e sovrappongono i loro effetti in maniera tale che è difficile riconoscere direttamente per induzione le leggi che regolano il loro modo d’azione.
     
      IX
     
      Un altro esempio delle misere conseguenze cui può condurre la ricerca astratta di una classificazione sistematica delle diverse scienze è fornito dal posto e dal ruolo accordati, nel quadro di Comte, alla psicologia. Mi pare che il suo figurare come semplice capitolo o appendice della biologia, non debba essere attribuito solo all’idea che Comte si faceva dell’importanza delle ricerche relative ai concomitanti fisiologici dei fatti della coscienza o allo scarso valore da lui attribuito alle ricerche psicologiche che procedono direttamente dall’introspezione propriamente detta all’interpretazione e all’analisi comparata dei prodotti e delle manifestazioni esteriori delle attività intellettuali e morali.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





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