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      Per prendere un esempio, adoperato dal Pareto nella sua opera Systèmes socialistes, quando si dice che l’acqua si congela a 0 gradi, si afferma qualche cosa che può essere vera o falsa a seconda della pressione cui l’acqua di cui si parla è soggetta. Se anche si fa entrare questa restrizione nell’enunciazione della legge, e si dice che l’acqua, alla pressione di 760 mm., congela a 0 gradi, si è ancora lontani dal poter dire d’aver formulata una legge che non soffra eccezioni, poiché (anche senza tener conto della circostanza che il punto di solidificazione dell’acqua può variare a seconda delle sostanze che essa contenga in soluzione) è noto come, con certe precauzioni, si riesca a portare dell’acqua, anche chimicamente pura, al disotto di 0 gradi, alla pressione di 760 mm., senza che essa si congeli.
      A che cosa si riduce dunque la suddetta legge se non a dire che l’acqua si congela quando siano verificate le tali o le tali altre circostanze, tra le quali, nello stato presente delle nostre cognizioni, ve ne possono essere alcune che non siamo in grado di determinare o enunciare esattamente?
      E quando questo è il caso, quando cioè una legge fisica non può essere formulata in modo che in essa figuri la completa enunciazione di tutte le condizioni che devono essere presenti perché essa si verifichi, in che cosa differisce essa da una affermazione generale, vera in un gran numero di casi e soggetta invece in altri ad eccezioni provvisoriamente inesplicabili?
      In che cosa differisce essa quindi da quelle analogie o regolarità che si riscontrano anche nell’andamento dei fenomeni sociali come in qualsiasi altro ordine di fatti?


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





Pareto Systèmes