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      Ciò non toglie che anche in esse si trovino osservazioni di non trascurabile portata filosofica, come ad esempio quella con la quale Aristotele, precorrendo il concetto moderno del simbolismo come un mezzo per economizzare il pensiero, afferma che la causa, per la quale le metafore e i paragoni piacciono e predispongono l’ascoltatore in favore di chi li fa, è che essi lo mettono in grado di schivare della fatica, utilizzando in certo modo le cognizioni che già possiede, per l’acquisto e l’ordinamento di quelle che si vogliono comunicare.
      A chi si proponga un’indagine sistematica sull’uso delle metafore come mezzi di rappresentazione dei fatti mentali si presentano due vie da seguire. Allo stesso modo come, in idrodinamica, volendo studiare l’andamento di un liquido in moto, si può prendere a considerare una determinata sezione della vena fluida, determinando la velocità e la direzione delle varie porzioni di liquido che passano successivamente per essa, oppure considerare, invece, una data porzione del liquido, determinando la velocità e le direzioni che essa assume successivamente nell’attraversare le successive sezioni, così anche qui, o si può partire dalla considerazione di una determinata immagine, esaminando quali siano i vari fatti mentali che essa può essere adoperata a rappresentare, oppure partire da un determinato processo mentale, e passare in rassegna le diverse immagini suscettibili di rappresentarlo.
      La convenienza di seguire l’una piuttosto che l’altra di queste due vie è soggetta a variare a seconda dei casi.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





Aristotele