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      Il caso delle distinzioni alle quali non si fa che dare maggiore rilievo con ogni sforzo diretto a cancellare la linea di demarcazione da esse stabilita, non è il solo da considerare tra quelli della seconda specie sopra indicata. Un altro, non meno importante, è quello delle distinzioni per le quali tali sforzi, sebbene non riescano a distruggere, riescono tuttavia a spostare la suddetta linea di demarcazione, portandola a intersecare l’una o l’altra delle due classi che essa prima separava.
      A tale spostamento non corrisponde tuttavia sempre la completa scomparsa della primitiva linea di separazione ma, nel caso più ordinario, solo una diminuzione della sua importanza rispetto alla nuova che viene introdotta. Se questa assorbe e attrae a se una parte degli uffici della prima, quest’ultima può tuttavia conservarne ancora alcuni, ed eventualmente acquistarne dei nuovi che prima non aveva.
      Non è raro anzi il caso che una distinzione, con tali successivi trasporti e spostamenti, dia luogo a una serie di distinzioni subordinate, producendo delle segmentazioni, analoghe a quelle che abbiamo visto manifestarsi nei casi della prima specie sopra considerata, e che ne differiscono solo pel fatto di prestarsi meno a esser riguardate come delle variazioni graduali di una stessa qualità.
      E neppure sempre avviene che l’ultima delle posizioni che finisce in tal modo per assumere la prima linea di demarcazione corrisponda a una distinzione di maggiore importanza di quelle corrispondenti alle successive posizioni da essa abbandonate.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483