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      (8) Nell’università di Torino il prof. Piero Giacosa tiene già da qualche anno un corso sulla storia della medicina.
      (9) Il prof. Mach ha pubblicato in questi giorni un altro importante lavoro d’indole storica (Die Prinzipien der Wärmelehre) che mi spiace di non aver potuto consultare prima di scrivere queste pagine.
      (10) «Que nous sert il d’avoir la panse pleine de viande, si elle ne se digère, si elle ne se transforme en nous, si elle ne nous augmente et fortifie?» (Montaigne, Essays, lib. I, cap. 24, Du pédantisme).
      (11) Quella classica lezione di geometria elementare alla quale è dedicata la seconda parte del Menone di Platone, costituisce un modello, ancora troppo poco imitato, di un’esposizione che soddisfa alle esigenze sopra accennate. In essa Socrate si pone, per adoperare la sua immagine favorita nella posizione di una levatrice, aiutando, col solo mezzo di opportune interrogazioni, il suo discepolo ad arrivare colle sue proprie forze alla scoperta e all’accertamento di quel semplice teorema di geometria che gli vuole insegnare. Menone finisce per credere che egli lo conosceva già prima e che Socrate ha solo contribuito a rammentarglielo. Le considerazioni che fa poi Platone per spiegarsi questo fatto, ricorrendo all’ipotesi che lo scoprire e l’imparare non siano spesso che il ricordarsi di cose già sapute in vite anteriori (in ciò consiste la sua celebre teoria della reminiscenza), differiscono certamente più per la forma che non per la sostanza dalle idee dello Spencer sull’ereditarietà dei caratteri mentali acquisiti.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





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