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      È vero. Tutti i redattori sono sotto chiave in un camerotto di San Fedele. Si dice che si siano trovate le file del complotto rivoluzionario. Hanno sequestrato documenti che compromettono molte persone - uno dei quali è il biglietto da visita dell'avvocato Gian Paolo Garavaglia - che dava appuntamento in redazione al deputato Filippo Turati. Ma dunque? Io mi ci perdo. C'è o non c'è questa rivoluzione?
      Bava Beccaris diventa atroce di ora in ora. Egli non sta quieto un minuto. Dopo il massacro, la soppressione di un giornale, e dopo la soppressione del giornale, la proclamazione dello stato d'assedio. Fra poco il generale sarà il nostro padrone. Egli potrà disporre di noi come se fossimo del bestiame. Il manifesto che ho potuto leggere in bozze, sarà affisso su tutte le muraglie questa sera alle dieci. Lo trascrivo tale e quale, perché esso riassume la coercizione militare che incomincerà ad affliggere e a martoriare i cittadini domani. Per il generale le armi sono del denaro contante. Esse dovranno essere versate alla questura... Leggete.
     
      Per lo stato d'assedio proclamato in questa provincia con R. Decreto del 7 corrente, assumo i pieni poteri, nella qualità di Regio Commissario straordinario e decreto quanto segue:
      1 Sono annullati tutti i permessi di porto d'armi; quelli che possedessero armi da fuoco dovranno versarle nel circondario di Milano, a questa questura centrale e per altri Circondari alle rispettive Sottoprefetture. Le armi appartenenti ad abitanti della città di Milano e sobborghi dovranno essere consegnate non più tardi della mezzanotte dell'8 al 9 corrente, quelle del circondario di Milano e degli altri Circondari entro 24 ore dall'affissione del presente Manifesto.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





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