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      So che i primi sono entrati alle sei ore mattina, la seconda o terza giornata che fosse dei tumulti di Milano. Erano gli arrestati di Porta Ticinese. Sono giunti in uno stato da far pietà ai sassi. Erano stati trattenuti, nella caserma di S. Eustorgio, più di quarant'ore colle manette ai polsi. È un po' troppo. Non siamo mica in Russia. La mia speranza era il dubbio. Non volevo credere che ci fosse gente con tanto di pelo sullo stomaco. Ho interrogato coloro che li avevano accompagnati al Cellulare. Il fatto è vero. Le autorità militari, senza locali adatti, avevano dovuto assicurarsi dei barricatisti con le manette. Poca gente di buono e fra loro parecchi già noti ai nostri registri.
      Il grosso convoglio degli arrestati è stato quello di domenica. Parlo sempre delle quattro giornate. Era accompagnato dal delegato Birondi. Egli entrò nella nostra stanza smorto che faceva paura. Ci si diceva che aveva sofferto orribilmente a passare per le vie con tanti arrestati e cogli ordini severi che avevano soldati e agenti di P. S. Un molla! molla! di qualche matto al largo poteva far nascere chi sa che tragedia. Tra gli arrestati c'erano il deputato De Andreis, il direttore dell'ltalia del Popolo, l'avvocato Federici, Valentini, ex direttore della Sera, Ulisse Cermenati dell'ltalia del Popolo e il professore Gilardi del Secolo.
      Lunedì ho registrato gli onorevoli Turati e Bissolati e la dottora Anna Kuliscioff. Il Turati, non appena libero dalle manette, ci disse che non era nuovo ai nostri registri.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





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