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      Incominciò a volergli bene nel 1869 e continuò ad amarlo e a nutrirlo col suo ingegno fino al giorno in cui Bava Beccaris mandò i carabinieri e i soldati ad arrestarlo come un malandrino qualunque nella casa paterna.
      Io non posso dire di essere un lettore costante di fogli religiosi. Ma credo che non ci sia in Italia un giornale del partito che possa essere paragonato al quotidiano di don Davide. È un giornale che sente tutta la modernità professionale senza perdere del suo concetto fondamentale, che è la necessità della chiesa cattolica. È redatto bene, redatto da giovani che lo seminano di idee col ventilabro e che riempiono le sue colonne di uno stile spigliato, nervoso, che non lascia mai giù le ali sui guazzi sociali per paura di sporcare chi legge. È interessante per ogni lettore. Vi trovate l'appendice drammatica, l'appendice letteraria, l'articolo politico, il trafiletto, la cronaca, gli avvenimenti internazionali e una larga piattaforma per i servizi municipali - per le questioni operaie - per i problemi dell'avvenire.
      L'Osservatore Cattolico è stato condannato nella persona del suo direttore per queste motivazioni: 1.° perché ha con fine ironia combattuta la monarchia; 2.° perché si è unito ai repubblicani e ai socialisti e agli anarchici per demolire le istituzioni dello Stato; 3.° perché ha eccitato all'odio i contadini contro i signori e contro altre classi sociali; 4.° perché ha educato il clero alla vita battagliera invece che alla missione di pace alla quale è destinato da Cristo.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





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