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      L'ho voltata e rivoltata sotto i denti senza riuscire a masticarla. Pazienza, aspetterò quella di domenica ventura. Siamo sotto l'azione del regime forcaiolo da qualche mese e non abbiamo veduto neppur l'ombra della commissione. Questi signori che assumono una carica così importante e poi la trascurano, meriterebbero un po' di reclusione. la loro assenza dovrebbe essere considerata un delitto. Ah, se fossi io il loro giudice! Farei mozzar loro le orecchie come ai tempi della buona Elisabetta.
      Il pane di stamane è esecrabile. Sente dell'acido del lievito che ha tentato di farlo levare prestamente. Mi par di sentire il gesso sotto i denti. la mollica umida ha qua e là dei punti biancastri che rivelano la qualità infame della farina. Ghiglione ci consola dicendoci che prima, quando lo facevano i galeotti nello stabilimento, era più buono. Adesso, coll'appalto, è malcotto, pesante, indigeribile. l'indigestione di un pane come questo produce a tutti noi effetti straordinari. Sembra che ci fermenti nel ventre. Un'ora dopo ci sentiamo tutti gravidi. Lo si fa con una farina di quarta o quinta qualità e con poco o nessun glutine. Preferisco ancora la pagnotta che i signori danno ai cavalli.
      Anche i galeotti che lo mangiano da tanti anni se ne lamentano e farebbero un
      fuori! fuori!" se non avessero paura di un rincrudimento di rigore. Sarei contento che una volta o l'altra mi si processasse per diffamazione. Io non domanderei che la testimonianza dei sei compagni della quinta camerata e il permesso di citare una cinquantina di galeotti e un centinaio di reclusi.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





Elisabetta