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      Quando me lo vidi passare davanti impettito, accigliato, provai un non so che di freddo al cuore. Perchè? Non aveva io forse, come tutti quei fannulloni, scagliato la pietra su colei che aspettava il minuto per trovarsi faccia a faccia col suo delitto evocato, faccia a faccia coi suoi giudici?
      La gentaglia ansiosa, curiosa, pettegola, era tutta stivata, immagazzinata nello spazio che aveva qualcosa del sotterraneo.
      Incombeva su tutti un'ombra fredda che rammentava ai più baldanzosi la maestà del luogo. Inchiodato come ero alla parete, non vedevo che il profilo di Cristo in croce e la piccionaia popolata di signore e di signorine. Colle idee ortodosse che avevo bevute, non esitai ad ammucchiarle per di quelle femmine.... Oh se ci fosse stato in un angolo il mio curato, lui che non parlava delle donne se non per maledirle o dir loro qualche ingiuria. - Senti, mi diceva, cosa lasciò scritto San Giovanni Crisologo: "La donna è causa di tutto il male che ci affligge, l'autrice del peccato, la pietra della tomba, la festa dell'inferno, la fatalità delle nostre miserie." - E Sant'Antonino? - Ascolta: "Testa del delitto, arme del diavolo. Quando voi vedete una donna, credete di avere davanti non un essere umano e neanche una bestia, ma il demonio in persona. La sua voce è il fischio del serpente." - E mentre riandavo le sentenze di questi due sapienti padri della chiesa, pareva mi aleggiasse nell'orecchio il fiato caldo del buon piovano. Poveri ricordi! Voi soli siete rimasti nel mio cuore a ringiovanirmi e a rammentarmi il bel tempo felice.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Cristo San Giovanni Crisologo E Sant'Antonino