Pagina (38/237)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si senti un sì precipitato, quasi avesse volute non ascoltare e troncare la parola del presidente.
      Salto gli interrogotorii dei testimoni perchè suonavano tutti a un modo.
      - La parola è al Pubblico Ministero.
      - Signori! La famiglia è il perno principale ed indistruttibile del consorzio umano. La famiglia è il fascio che ci unisce davanti al domestico focolare e ci congiunge indissolubilmente ai più sacri affetti. Padri, madri, spose sorelle, fratelli, tutti legati da un'idea santa, da un'idea grande che ci rende buoni e affettuosi con noi e cogli altri. Guai dunque alla mano che attenta a questa istituzione. Essa diventa sacrilega, essa commette il misfatto più grave ch'io mi conosca. Quella mano va recisa.
      Quest'ultima frase mette un fremito nel pubblico.
      - Le vicende politiche possono perturbare per un momento l'ordine senza intaccare per nulla la società. Ma, o signori, una perturbazione nel sacrario dalla famiglia può portare lo scompiglio e il dissolvimento. Ecco perchè io padre, io cittadino, io magistrato, torco gli occhi davanti a quella... infanticida, che ha stordito e spaventato gli onesti. Il vizio l'ha strascinata nelle braccia degli uomini....
      - Oh, non è vero!
      L'accusata doveva essersi drizzata in piedi come una pantera, perchè alla violenza della frase, sentimmo il punto ammirativo del piede.
      -.... la corruzione la trasse alle Assise! Era il filo invisibile di Dio, che s'attorcigliava intorno al collo di colei che credeva impunemente sfuggire alla sua collera. Oh, io non ho parole abbastanza roventi per tradurre lo sdegno che ho provato all'indomani del delitto e la mia mente si perde a evocare il lugubre dramma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Pubblico Ministero Assise Dio