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      Un dottore che faceva davvero il suo mestiere. Ma ho io bisogno di dirvi che non assisteva al parto la levatrice?
      Una mano alla coscienza. Ho accennato a un reo impalpabile, che sfugge alle indagini degli uomini. Ma se colpevole ci deve essere in questo brutto dramma quell'uno è egli davanti a voi, siede egli al posto degli accusati? No. Voi sapete meglio di me che Maria Alferozzi non poteva essere che la forma. L'artista, o signori, dov'è egli? E badate, Io non accuso di vigliaccheria l'uomo che si sottrae agli abbracciamenti più sentiti, perchè se non conosco come si compongono e si decompongono le passioni, so che devono avere il loro periodo di soddisfazione - vale a dire la decrescenza e la sazietà. E anche perchè i miei ideali non sono quelli contenuti nel codice dell'etica borghese. Ma poichè qui si tratta di delitti e di accusati, mentre forse noi non dovremmo trovare che degli sventurati, pare a voi giusto che colui che ha diviso il tripudio delle gioie, l'autore unico di tutta questa tragedia, non abbia a dividere anche le conseguenze? Pare a voi candido come una colomba l'uomo che fa di una fanciulla una delinquente e di una delinquente una.... Ma io non voglio neanche pensare fin là. La mia mente rifugge dal credere che dei padri di famiglia, possano con un sì, con un semplice monosillabo, disonorare per sempre una povera fanciulla che non ha per difendersi che le lagrime. Pensiamo, e signori, a ciò che ha sofferto, a ciò che soffre. E pensando a lei, pensiamo a quella povera donna che prega genuflessa, perchè voi le abbiate a ritornare il suo tesoro, il conforto ai suoi capelli bianchi.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Maria Alferozzi