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      Mi riaddormentai.
      Mi si tirò fuori a mezzogiorno, mi si chiuse il pollice col pollice di un altro vagabondo nella smorza d'acciaio, ci si diede uno schiaffo per prevenire qualche movimento di fuga e "march, duma!"
      A piedi, in mezzo ai due custodi, attiravamo gli sguardi. La gente si fermava, ci additava e ci diceva delle ingiurie a mezza voce, come se fossimo stati dei peggiori galeotti. Una bella signora che teneva la mano di un amoretto di bimbo, vedendoci, si curvò dicendogli: quij duu là in duu fiœu cattif, che han faa el baloss. Te vedet adess? I menen in preson.
     
     
     *

      * *
     
      Il sistema di percotere nelle anticamere della giustizia armata, doveva essere comune in tutti gli uffici di polizia. Poichè a Santa Margherita, entrati nello stanzone di guardia, il brigadiere, un omaccione alto, divenuto in seguito portiere di fiducia alla Cassa di Risparmio, con dei baffacci irritati che mettevano paura, dopo d'aver presa la consegna dei malandrini e di averci registrati, ci prese pel gilet, ci urtò tre o quattro volte schiena contro schiena e ci abbandonò lanciandoci con un colpo sul muro.
      - Balossaia porca, che noo l'è bonna che de fass mantegnì!
      Fummo squadrati da una fila di guardie in camicia, in mutande, in abito borghese c consegnati a un tale che doveva essere il carceriere.
      - Numero tredici.
      Il camerotto, entrati noi, divenne popolato di cinque individui. Nudo, affumicato, sporco, con una parvenza di luce che strisciava dalla tettoia sulla ringhiera e che dalla ringhiera ci irrideva dal quadretta dell'usciolo dello spessore di quattro dita.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





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