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      Il popolo accorreva, si assiepava, vi si calcava e rimaneva lì pigiato ad aspettare il gran mago della rappresentazione. Bastrini, dotato d'una blague che stordiva, entrava dall'uscio di dietro come un ispirato. Il vecchio cappello a cilindro, il sortout nero, il cravattone nerissimo intrecciato nell'anellone tempestato di cristalli come quelli che aveva alle dita, il panciotto cosparso di fagioli valtellinesi, un catenone ciondolato di oro doublé e una valigetta a tracolla. Girava gli occhi, scappellava la sua testa profetica e metteva una manata di mutte e di franchi in un piatto di peltro. - Garçon, sonner. Tamburellavo la gazzarra fino a quando Bastrini, alzando il dito, mi accennava di tacere. Poi, con un accento e un linguaggio birbonescamente nè italiano nè francese, incominciava:
      - Citoyens, messieurs! Perdonatemi se mi presento, per la primiera volta davanti a voi, respectable publique, in una fiera come questa, fatta per onorare notre rédempteur qui nous a salvée la vie (profondo inchino). Parce que dovete sapere, mes amis, che io j'ai beaucoup voyagé dans tutta l'Europa et l'Asie a esercitare mon honorable mestiere de docteur-dentiste, avec très grand succès. Sur mes opérations on donné à moi de mi plusieurs medaglie, come voi potete esaminare et j'ai été stato alla Corte di Berlino. Parce que, mon metode facile est des plus distingués. Mi avete voi comprenuto (risata del pubblico)? Pardonatemi si je non sono buono di parlare speditamente votre belle langue. Voyez vous un enfant, un bambino di dui anni, chi abbia un po' di talanto, può operazionare da sè solo.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





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