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      Il suo corpo era ben nutrito e le sue dita non erano della lavoratrice che agucchiava o si guadagnava l'esistenza colle mani. Le unghie pulite, arrotondate con cura dalla limetta, dicevano chiaro che il delegato si trovava alla presenza del cadavere di una signora o di una mantenuta. Colla ditta del sarto sul bottone si procurò la lista dei clienti e due giorni dopo l'assassino era in questura a subire l'interrogatorio che doveva mandarlo in galera a vita.
      Luraschi guardò l'orologio e si mise al lavoro.
      Vediamo e leggiamo dunque queste carte
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      Verso le ore diciotto del primo febbraio del 1893, in uno scompartimento di prima classe del treno numero tre, lungo il tratto ferroviario Termini, Trabia, S. Nicola, Altavilla fu assassinato il commendatore Emanuele Notarbartolo
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      Siamo alle prese con persone altamente educate. L'idea di assassinare un uomo in treno non poteva nascere che nella testa dei lettori di Zola. Più leggo e più mi accorgo che hanno commesso uno dei plagi più sfacciati. Cambiate i nomi e la linea e troverete che il coupé della Bestia umana riproduce la scena avvenuta nello scompartimento di prima classe del treno siciliano. Monsieur Grandmorin e il signor Notarbartolo sono stati sgozzati in una identica maniera. A noi manca il Jacques per raccontarci il momento tragico. Jacques vide distintamente dai vetri del coupé che passava con una violenza vertiginosa un uomo che ne teneva un altro rovesciato sul divano e che gli piantava il coltello nella gola mentre una massa nera, forse una terza persona, pesava con tutto il suo corpo sulle gambe in convulsione dell'uomo che si stava assassinando.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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