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      In questi era il colpo di grazia che eliminava la tortura.
      Rammentatevi che il commendatore era uomo di fegato Era alto un metro e sessantaquattro centimetri ed aveva una larghezza di spalle di quarantaquattro. Era forte, coraggioso e sopratutto prudente. Non andava alla ricerca dei suoi nemici, ma se gli capitavano tra le gambe non scappava. Ve lo dica la carabina che aveva con lui. Ve lo ridicano i carabinieri dai quali si fece accompagnare dal fondo dei nipoti alla stazione, ove lo aspettava il suo cameriere Campisi. C'era con lui il bottaio, ma volle anche i carabinieri.
      Il bottaio non era uomo di sua fiducia. Lo sospettava in rapporti con la mafia
      .
      Ora non č possibile che un uomo colle orecchie tese e con gli occhi aperti abbia voluto lasciarsi scannare colle mani giunte. Egli si sarā difeso fino all'ultima goccia di sangue
      .
      Lo credo. Vi rifaccio il dramma come se fossi stato presente. Non dubitate, la mia fantasia rimarrā assente. Tutto ciō che vi verrō dicendo č nell'incartamento che mi avete dato. Lā vi č l'antefatto, lā vi sono le deposizioni dei testi e degli accusati e le informazioni delle autoritā che sono state alla ricerca degli assassini prima di noi.
      Incominciamo dalle distanze per sapere se si poteva fare tutto quello che hanno fatto gli assassini lungo lo spazio che dovevano percorrere. Noi sappiamo che alla stazione di Termini il commendatore era vivo".
      Vi sono parecchi testimoni che lo affermano e c'č anche Carollo, il conduttore, che lo dice
      .
      Dalla stazione di Termini, procedendo verso Palermo, alla galleria, la distanza č di un chilometro e tre metri, distanza che il treno omnibus percorre in trenta secondi.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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