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      Il tuo piano mi pare complicato
      .
      L'armadio sarà pieno di spugne e di segatura. Ma non ci sarà bisogno né delle une, né dell'altra. Perché il corpo non appena svenato od esangue andrà in quel bagno o in quel semicupio, dove avremo disteso una tela di diachilon o impenetrabile per avvolgerlo come in un sacco e passarlo nel forno
      .
      Il sicario ebbe un moto di repulsione.
      Le fiamme divoreranno il nemico senza lasciarci neppure l'odore della sua carne. In mezz'ora egli sarà a casa del diavolo. Non avremo più nella stanza che la puzza d'acido nitrico che ci avrà servito a confondere le tanfate del cadavere in combustione.
      Il tuo progetto non è comune, ma è troppo complicato. Esige troppa energia, troppo coraggio, troppo ingegno. Non mi entra nella testa che come una cosa confusa. Io ho bisogno di una cosa semplice: atterrare la bestia e andarmene senz'altre precauzioni. Il forno ha molti inconvenienti. Costringe l'esecutore a trascinare il condannato in un luogo prestabilito. Per la strada, si può essere veduti da qualcuno a qualunque ora. Il mio concetto è che l'esecutore aspetti il suo uomo come in un'imboscata. Gli si capita addosso quand'egli meno se l'aspetta. Il forno ha poi il precedente di un ghigliottinato. Ti ricorderai di quel Carrara, bergamasco, che ha infornato nella sua casa rustica, in qualche parte nei dintorni di Parigi, il fattorino di una banca per non pagargli la cambiale. L'operazione era andata bene, ma il chimico seppe raccogliere le tracce dell'arrosto umano. Fa a modo mio.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Carrara Parigi