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      Ma il magistrato non ha dato al generale la lezione che io avrei voluto. Invece di stringergli la mano doveva dirgli di occuparsi dei suoi soldati e delle sue caserme. È una indecenza che un monturato metta il naso negli affari della giustizia, la quale non dovrebbe mai trescare colle autorità politiche o militari. Ed è una cosa obbrobriosa che un commissario straordinario inciti un magistrato a mettere al largo i malviventi per far uscire dall'urna un crispino. Ma io impedirei che lo stesso Crispi potesse venire eletto coi voti della ciurmaglia di galera!
      Ingenuo!
      mi disse Tiraboschi entrando nel mio studio.
      Crispi, in quest'ultimi tempi, non è mai stato eletto che dai malandrini fuori e dentro la carcere. La magistratura è stata obbligata a processare gli elettori indipendenti e contrarii al grand'uomo di cartapesta per avere il pretesto di tenerli sotto chiave durante le elezioni
      .
      Il nostro è dunque un governo di briganti!
      Melchiorre Candino, l'ultimo capo della banda Maurina ancora al largo, era assai più onesto e sentiva la moralità a un grado più alto dei nostri arfasatti della politica.
      Io non mi occupo di politica. Ma se me ne occupassi non sarei mai governativo".
      E saresti?
      Te lo dico in un orecchio perché nessuno mi senta: sarei socialista. I socialisti in galera sono gli uomini più sensati dell'Isola.
      La voce mafia è stata il mio rebus, il mio rompicapo. Ho interrogato quasi ogni persona intelligente senza riuscire a trovarne l'esatta definizione. Giuseppe Pitrè, il più grande folklorista siciliano, mi ha assicurato che la parola esisteva quarant'anni fa, in Borgo, un rione di Palermo.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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