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      Per pietà, Signore, spegnetemi questo principio d'incendio con le vostre mani divine. Ve ne supplico, ve ne scongiuro in ginocchio, a mani giunte! Signore Iddio, pietà di una povera peccatrice! Ecco che mi sento venir giù le lacrime! Non piangere, non piangere. Sollevati, fatti animo, redimiti col lavoro. La via non è chiusa, le speranze sono ancora tue. Te lo ha detto don Lorenzo. Voci bugiarde! Menzogne, ipocrisie! Non è così, non si ragiona così, non si pensa a questo modo. Chi è nel tranello, resti. Per noi ci sono delle belle parole di riabilitazione. Riabilitatevi come il ladro, come l'assassino, e la società vi potrà perdonare e riaccogliere nel suo seno come figli degni della sua commiserazione Oh, grazie. Quanta degnazione! Non ne voglio di pietà, non ho commesso delitti, capite! Sono ancora la Laura di ieri, di ieri l'altro, dell'anno scorso. La verità è questa: che nessuno mi toglierà mai dai piedi il frutto dei miei peccati. I miei baci sono stati sacrileghi. Iddio doveva piuttosto chiudermi la bocca per sempre. La mia espiazione non avrà fine che colla morte di uno di noi due. La bestemmia è detta. Non la ritiro. È così, è così, è così! Suo padre non sarà in casa giorno e notte. La voce del figlio mi ricorderà il padre. Sarà la sua eco, la sua immagine, la sua riproduzione. Ti odio, ti odio, capisci che ti odio! Potessi disfarmi di questo pensiero che mi invecchierà prima del tempo! Non posso. Io vedo chiaro nell'avvenire. Vedo che non c'è che la morte che mi possa consolare.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Iddio Lorenzo Laura