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      Erano a scuola. Balordo, mi sono dimenticato di farvela vedere. È un edificio scolastico. C'è la scuola promiscua per le bimbe e per i bimbi. Ci sono le scuole primarie per le fanciulle e per i fanciulli. E c'è la scuola tecnica, vale a dire pratica, per entrambi i sessi. Nessuno dei figli dei miei coloni può incominciare a dare mano ai lavori prima di avere raggiunto il quattordicesimo anno. In questo sono americano puro sangue. Non transigo. Non voglio dei carusi in casa mia. La parte educativa è affidata completamente alla baronessa. È lei che si è incaricata di ammobiliare la scuola, di procurarsi i maestri e le maestre, di assistere sovente alle lezioni, di attendere agli esami e di redigere il rapporto scolastico semestrale. Non pensate che i figli dei contadini debbano diventare necessariamente contadini. Maturi per il lavoro sono interrogati dai loro genitori. Chiunque può prendere la via della città senza neanche dirmi addio. Giorni sono c'è stato il figlio di Zuggèra che manifestò alla baronessa il desiderio di continuare gli studi. Lo abbiamo equipaggiato. Egli è ora alla scuola superiore di agricoltura e suo padre, divenuto agiato, ne paga le spese.
      Passando rasente i campi fiorenti di pannocchie incontrammo una cinquantina d'uomini cui ritornavano alle abitazioni colle facce e coi tritanti, vestiti di fustagno bianco, colla camicia bianca di bucato, sotto cappelloni marrone che li proteggevano nelle ore della canicola.
      Buona sera signor Barone
      , dissero tutti, togliendosi il copricapo.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Zuggèra Barone