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      I segreti internazionali sono rimasti il punto interrogativo del pubblico. Che cosa si erano detti i due regnanti? E questo, forse, ce lo dovevano dire. Il cameriere-giornalista, ai pranzi reali, non era più una novità che per gli spedati della professione. In America, in Francia, in Inghilterra e in Spagna il giornalismo aveva già saputo raccogliere i segreti internazionali. Il Blowitz - il giornalista principe a Parigi - ai banchetti di Corte e ai colloqui dei regnanti, non era più un giornalista-cameriere, ma un invitato, un'autorità incaricata di diffondere ciò che le teste coronate e i loro ministri gli confidavano. L'ambiente di Luraschi era diverso, assai diverso, ma era un campo sfruttato. La mano fraterna aveva già rivelato tutto. A lui non rimanevano che la descrizione dei tipi, il linguaggio dei commensali, gli intingoli che si sarebbero divorati e le bestemmie che si sarebbero dette. Al salone coi profumi e il lusso sontuoso, egli avrebbe messo d'accanto la bettola colla feccia che s'accende a poco a poco e diventa rivoltosa tra un ruzzo e l'altro, furiosa nella nuvolaglia delle loro pipe incandescenti, stomachevole negli orrori delle loro eruzioni, briaca da non sapere più stare in piedi.
      In cucina va tutto bene, disse Filippella ritornando al pergolato con un grembiale bianco legato ai fianchi. La Bigia fa meraviglie. Mi ha fatto assaggiare un pezzo d'agnello accomodato nel burro, con del prezzemolo, delle cipolle e delle erbe tritate fine fine, da far risuscitare i morti.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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