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      Io pure sono stato di qualcuna senz'amare. Me ne accorgo adesso. Sono stato di parecchie, senza essere mai stato di alcuna. Non ho mai amato. In allora erano i sensi che mi stordivano e mi ubbriacavano e mi facevano continuare l'orgia fino al delirio e alla prostrazione. In allora era la violenza che mi lanciava nel turbine della passione, che mi teneva in alto fino all'esaurimento e al deliquio. Ora ho la coscienza di ciò che faccio. Io ti sento in me come la vergine sente in sé il Cristo dopo averne inghiottita l'ostia eucaristica. La mia anima è nutrita dalla tua anima e tutto il mio essere sente del tuo essere. Laura, noi ci siamo amati prima di conoscerci, i nostri pensieri hanno fraternizzato mentre gli altri, forse, ci delibavano o ci portavano via la primizia. Il giorno che la tua mano si è scaldata nella mia mi passava per le vene un calore che mi aveva imparadisato altre volte. Sentivo che mi invadeva un tepore che mi andava fino alla gola come una dolcezza conosciuta. Laura ribaciami sulla bocca, suggimi lentamente, come hai fatto ieri quando mi hai fatto chiudere gli occhi dalla voluttà che mi remigava per il sangue. Tuo, io voglio essere tuo, tutto tuo, sempre tuo.
     
      Venti marzo. - Laura Cintelli è una bella sognatrice inquieta e mutabile. Il suo cervello rompe tutto. La maternità le ha come dato pensieri che l'allontanano di giorno in giorno da questo mondo ch'ella chiama decrepito. Non credo di essere stato un eroe a sorvolare sul passato di una donna, perché ormai non ci sono più donne senza passato, ma non credo neppure di essermi meritato un'usciata sulla faccia.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Cristo Cintelli