Pagina (251/313)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I miserabili devono avere impiegato delle ore a compiere la strage. Piccia, il chirurgo, ebbe uno svenimento quando, studiando lo sfacelo del cranio, si trovò le dita sugli ossicini dell'udito. Non si poteva essere più crudeli. La lingua gli è stata strappata anch'essa con una funicella. Durante la legatura per strappargliela, gliel'hanno tenuta fuori infilzata a un chiodo. La trovammo là, sulla pietra, increspata dalla violenza, secca come una pelle di guanto assecchita al sole. La gobba cranica gliel'hanno fatta rientrare nella materia grigia del cervello. Era sfigurato, irriconoscibile. Alle natiche c'erano gli strappi di una tanaglia che non le lasciava senza un po' di carne. Il chirurgo, riavutosi, continuava a descrivere senza badare alle scolorazioni e alle irritazioni facciali di noi che soffrivamo lo strazio del Prefaci. Dai temporali si vedeva la parte squamosa come se il disgraziato fosse stato sbattuto al suolo più volte con dei potenti manrovesci. Coll'interno del naso verticale scoperto e le mascelle che avevano la carne delle guance stracciate, la pietà per la vittima diventava, di tanto in tanto, un sostantivo di abbominazione per i torturatori. La consolazione di tutti noi era che il Prefaci non abbia potuto resistere che pochi istanti. Tutto lo sbranamento deve essere stato compito mentre il cadavere si raffreddava. I carnefici non si sono dimenticati di lasciare il suggello della ditta mafiosa. Gli hanno attaccato al collo il cartellino che rivela il perché lo hanno assassinato con tanto accanimento: Ecco come si puniscono le spie!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Prefaci Prefaci