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      Oh mio caro Luraschi, voi non potreste capire questo mio trasporto per un grande ideale che ci darà il massimo della felicità che si può estrarre dalla vita. È bello poter dire all'uomo che si desidera amare: Non dare mai ai tuoi figli un padre il giorno che avrai cessato di amarmi con la stessa voluttà di prima. Ne capite l'alta concezione? Noi non vogliamo che figli concepiti dalla vigoria di una passione sentita, concepiti nel momento in cui uno sugge avidamente alla bocca dell'altra per un bisogno del cuore.
      E poi? E poi? Lo scioglimento. Uno va a destra e l'altro a sinistra senza rancori, senza rimpianti, senza scene drammatiche. L'ideale che li ha uniti li ha disuniti, ecco tutto. Avete qualche cosa di più semplice, di più bello, di più vero? So la vostra interrogazione. E se una delle due parti non avesse cessato d'amare? Nessuno dei due potrebbe essere tanto vile da elemosinare i baci, nessuno dei due vorrebbe l'amore che l'altro ha rifiutato. Vi dirò il resto se verrete a prendere il tè alle cinque. Vi aspetto.
      Laura".
     
      Venti aprile. - Ah sì, la vedranno! mi disse ieri Tiraboschi con un dito nel vuoto che traduceva la sua concitazione.
      La vedranno! Ne siete proprio sicuro?
      Come sono sicuro di chiamarmi Giovanni Tiraboschi
      . E dicendomelo passeggiava con la sinistra al dorso e la destra al petto come portato da un pensiero che lo agitava.
      Lo saprete anche voi
      , aggiunse, "se l'amore non vi avesse distratto e impedito di seguire le ultime indagini. Le parole del figlio del commendatore Notarbartolo non mi dànno tregua.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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