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      Il questore Ballabio lo lesse e mi disse: "Va bene, il rapporto è ottimo, ma ci vogliono i fatti, ci vuole la prova..." Non mi pareva vero di essere dinanzi un uomo alla testa di tutto un corpo di polizia. La prova! Voleva forse che io trovassi l'atto legale del contratto tra Palizzolo e il sicario? Me ne scoraggiai. Il risultato delle mie indagini è che l'assassino non fu che il Fontana, colla complicità dei ferrovieri. Il Fontana, gliel'ho già detto, è l'alter ego di Palizzolo, il califfo di Villabate ed Altarello e di Baida. Quando si parlò del Carollo non ci fu alcuno che abbia avuto dei dubbi sulla sua partecipazione. Egli era necessario, senza di lui il delitto sarebbe stato impossibile. Egli è uomo di panza e appartiene a una nota famiglia di mafiosi".
      La partecipazione dei ferrovieri, per lei dunque non ha bisogno di altre parole
      .
      Senta, se i ferrovieri non avessero preso parte al delitto, come mai l'assassino o gli assassini avrebbero potuto montare nel treno senza biglietto e scendere prima che il treno si fermasse? Carollo veduto sulla predella al momento in cui il treno stava per entrare nella galleria che cosa vuol dire? Che egli è entrato nella vettura più vicina, la quale era proprio quella occupata da Notarbartolo
      .
      Mi pare ch'ella sia stato anche a Girgenti?
      Vi venni mandato qualche anno dopo che ero alla questura di Cagliari. A Girgenti trovai capo mafia lo zio del Carollo
      .
      E questi suoi rapporti così gravi che mi fanno pensare alla connivenza del questore Ballabio, dove sono andati a finire?


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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