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      Voi le avete incassate nel 1888
      .
      Il portinaio si credette assolto.
      A quel tempo, signor commissario, io non ero ancora al servizio del marchese
      .
      Il signor Clement sorrise.
      Gli è appunto per ringraziarvi del servigio che gli avete reso che il marchese vi ha preso come portinaio. Non negatelo! Voi non sapete che cosa rispondere. Lo sapevo.
      Terminato il processo verbale il portinaio vi mise la firma.
      Egli è in arresto. Conducetelo in una di queste stanze fino all'arrivo degli agenti
      .
      Si passò all'interrogatorio della donna, si dichiarò essa pure in arresto, e la si condusse dove era il marito. Là il funzionario mise loro le manette, li fece sedere schiena contro schiena e li legò alle scranne.
      Intanto uno dei cinque signori si era già impadronito della portineria, indossando il gilet colle maniche di fodera nera, appendendosi al collo il grembiale a petto, e mettendosi in testa la calotta tradizionale.
      Gli altri si diedero al saccheggio.
      È inutile dire che erano muniti di tutti gli arnesi del mestiere. Sfondato un armadio riuscirono a trovare la chiave del mobile che rinchiudeva la cassa-forte dei gioielli. Con degli ordigni perfezionati la cassa forte s'aperse senza resistenza. Staccarono tutti i quadri di valore, misero assieme tutta l'argenteria e tutti gli oggetti preziosi del marchese e della marchesa e poi, sudati come erano, pensarono a rifocillarsi. Il commissario Clement andò in cantina e portò di sopra parecchie bottiglie di vino. Poi diedero il sacco alla biancheria e misero tutto il bottino nelle sacche e nelle valigie del marchese.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Clement Clement