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      Aspettate che finisca di comunicarvi i miei dubbi. Se tutto ciò che sappiamo è vero, noi siamo in una botte di ferro. Ma le loro dichiarazioni non mi lasciano dormire. Il primo ha detto in un momento di commozione vera, in mezzo ai suoi di casa, e dinanzi al questore quando i suoi nervi vibravano probabilmente ancora della stessa emozione: sono innocente! Non abbiate paura, sono innocente! Il secondo ha baciato i suoi figli col singhiozzo che gli lacerava il cuore, ha baciato e ribaciato al forno, in piazza della Rivoluzione, il padre e la sorella, e dinanzi i suoi figli, dinanzi il paese, dinanzi il cognato, dinanzi il questore e dinanzi il commendatore Cosenza non ha ripetuto che una cosa: sono innocente! So che cosa mi volete dire. Il sangue freddo nei delinquenti non è cosa che possa stupire. Senza le rivelazioni di Giovanna Blin, della Sabatier e di Eugenia Forestier le teste di Marchand, di Pranzini e di Prado sarebbero ancora sulle loro spalle. Tutti e tre hanno continuato a farsi credere innocenti, anche quando Deibler aveva firmato alla cancelleria della Grande Roquette che i condannati gli appartenevano. Va bene, è un documento di chi giuoca la commedia anche col collo sotto il coltello dalla lama obliqua della ghigliottina. Ma ci sono momenti e momenti. E questo momento di tenerezza fraterna, di tenerezza paterna mi lascia qui terrorizzato del mio e del vostro lavoro. Non vedete che ci sono già dei giornali che si avventano come mastini su coloro che hanno creato loro un ambiente ostile?


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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