Pagina (22/125)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La donna che lo palpeggiava si alzava libera da tutti i diavoli della tentazione. La sua profilassi aveva ottenuto un successone. Le donne se lo contendevano. Facevano ressa alla casa dove sedava le passioni. Gli do la parola: "Una volta sono partito da Pietroburgo con la moglie del generale Loktin, con Mary, Elena e qualche altra. Siamo andati al convento di Verkoturle. Il priore mi ha ceduto la sua cella ed è andato altrove a pregare. Le donne hanno voluto che mi spogliassi per toccare il mio corpo nudo e purificarsi. Che fare con delle stupide donne? Non c'è da discutere. Ti spoglierebbero loro stesse. Poi le ho condotte tutte al bagno. Quando fummo tutti spogliati ho detto loro che sono senza passioni. Esse si sono inchinate e hanno baciato il mio corpo". Che volete? le donne impazzivano intorno a lui. "L'altra notte la Mary e la Loktin si strapparono i capelli per il diritto di coricarsi a destra piuttosto che a sinistra del mio letto".
      Della sua influenza non è dubbio. È in tutti i libri. Ha un posto più largo della coppia imperiale. È creduto il dominatore di questa lunga alba del secolo XX. Alla gente sennata faceva ribrezzo. Non pochi signori e signore stomacati di lui volevano farlo sparire con un delitto. Ma si sapeva che Rasputin era pedinato e protetto dalla polizia segreta. Si arrischiava l'impiccagione. Gli si mandavano centinaia di lettere al giorno piene di minacce e di insolenze. Si è complottato contro di lui. Una sola volta, alla vigilia della guerra, una brutta donna ch'egli mandava all'inferno col "Vattene!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





Pietroburgo Loktin Mary Elena Verkoturle Mary Loktin Rasputin